Questa qua è per te....

Caro Mister X,

ti scrivo questa lettera come sfogo personale, perché purtroppo un po’ a causa del mio carattere (ma anche perché non è consentito dalla legge), un po’ a causa della particolare situazione, non posso venire sotto casa tua a spaccarti la faccia, né a dirti quel che penso, perché, credo, anche esprimerti quel che penso sarebbe passibile di denuncia, quindi ti nascondo qui, chiamandoti Mister X, non mi nascondo io, la mia faccia la trovi nella foto qui a destra.

Inizio però facendoti i miei migliori complimenti per l’ars oratoria che ti contraddistingue e che ti rende veramente abile nell’intortare la gente, penso che saresti davvero in grado di vendere un frigorifero ad un eschimese! L’aria fritta che prometti riesce a farti guadagnare, e non poco, con estrema facilità, come il miglior commerciante, è proprio questo infatti il tuo mestiere, quello del commerciante, è proprio questa la tua attività, un’impresa, anche se ben nascosta e camuffata da sigle che indicano tutt’altro, un imprenditore travestito da artista/musicista/comunista/babbo natale dei miei stivali.

Ovviamente i complimenti si fermano qui, al tuo saper blaterare, perché la tua persona non l’ammiro affatto, mistificatore, chiacchierone le cui parole valgono meno di un gettone di lavanderia, la cui coscienza non si sveglia incontrando gli occhi puliti di una ragazzo, un ragazzo che ha gli stessi occhi dei tuoi figli e gli stessi, si si, ho detto proprio gli stessi, diritti dei tuoi figli, non inferiore a loro né per cultura, né per doti fisiche, né per intelligenza.

L’unica differenza che c’è tra i ragazzi che tu sfrutti, ed il termine mai come in questo caso è usato in maniera letterale e propria, ed i tuoi figli è che i secondi hanno avuto la “fortuna” di avere un padre scarsamente onesto che può permettersi di pagare i loro agi, e i loro vizi anche, con quello che guadagna, e lo ripeto ancora, sfruttando altri ragazzi.

Vergogna.

Impegno sociale e politico da parte tua nascondono avidità e smania di guadagno che non si conciliano con l’immagine che spendi e spandi di te, ma d’altra parte rispecchi in pieno il prototipo dell’uomo di oggi, incoerente con ciò che crede di essere, figlio degli anni 60/70, ribelle allora e fascista oggi, allora ti dico io cosa vedo quando guardo te: vedo un uomo avido, che per raggiungere i suoi scopi mente, che mente anche quando dichiara affetto e stima, ché basta girarsi per ricevere un bel calcione nel sedere, che riesce a dire ad un ragazzino che gli vuol bene come un figlio quando in realtà lo sta umiliando e lo sta spremendo come un limone appropriandosi della sua vita per sostituirlo poi con un altro ragazzino da intortare.

Vergogna.

Io non so come ci si sente ad essere così disonesti, non conosco l’euforia che si prova quando si riesce a fregare qualcuno perché sono una persona stupidamente leale e pulita, almeno per ora, però posso dire quanto è bello andare a dormire la sera senza rimorsi, con la coscienza pulita e senza doversi giustificare con me stessa per aver rubato.

Non so se tu puoi fare lo stesso, sinceramente mi auguro di no, ma non mi stupirei del contrario, chi è disonesto di solito ha sempre un modo per lavarsi la coscienza e per passare dal torto alla ragione, ma prima o poi i nodi al pettine ci arrivano.

Un giorno o l’altro qualcuno un po’ più stronzo lo troverai anche tu e ti vedrai arrivare una bella vertenza perché la tua bella impresa travestita da quel che vuoi tu non è certo l’idea più originale che ci sia e un bravo avvocato, ma anche un sindacato, te la smonterebbe in una mezz’ora credo.

Non ti preoccupare, non è una minaccia, puoi continuare a dormire sonni tranquilli, perché non essendo avida continuo a credere che la peggiore punizione per il male che facciamo ce la diamo noi stessi.

Ti saluto augurandoti di ricordarti ciò che eri quando ce li avevi tu vent’anni.

Sara

P.S. Non sono io quella di vent'anni, quindi....

P.S.2 VAFFANCULO