mercoledì 31 ottobre 2007

L’incazzatura fisiologica (Saradisperataio)


Stamattina mi sentivo fisiologicamente nervosa, palla clamorosa, avevo tutte le ragioni per essere motivatamente nervosa.

Ora, che io ho la patente da imbecille che non ha concluso granchè finora, è risaputo e di certo non mi posso giustificare in alcun modo, ma quello che c’è intorno a me di certo non aiuta, anzi in tutta sincerità mi fa schizzare un misto di paranoia e nervosismo alle stelle.

Non posso spiegarmi in dettaglio perché credo che qualcuno giustamente potrebbe sentirsi offeso da questo sfogo pubblico, come si dice “i panni sporchi ognuno se li lava a casa sua” e anche perché la musica anni 80 a tutto volume che proviene dal salotto mi sta stordendo quel po’ che mancava alla già rosea situazione. Infatti ora non dovrei essere qui a scrivere sul blog, ma dovrei studiare.

Come faccio? Devo chiederlo a Gianna Nannini di aiutarmi?

La situazione diventa ogni giorno più grave, il mio cervello perde ogni giorno un colpo, ogni giorno mi sento un po’ più stupida e ogni giorno il nervosismo mi mangia una cellula nervosa in più. Intorno a me il gelo e di fronte un muro nero.

Anche quando la mattina mi alzo con i migliori propositi va a finire così, che l’intorno mi abbatte, mi ghiaccia, mi schiaccia e mi sprofonda.

Ihu…mondo ci sono anche io

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Mia cara Sarakey, perdona la crudeltà delle parole, ma è vergognoso esser stanchi d'indagare, se ciò che cerchiamo è "eccellente". Dai l’impressione di essere un'anima che trascina un cadavere e di non preoccuparti più per ciò a cui credi di non poter porre rimedio, ma la tua vita può cambiare, devi solo avere il coraggio di servirti della tua intelligenza, smetterla di affidarti alla logica (che è l'arte di sbagliare con presunzione)e recuperare l’umiltà necessaria per trovare qualcosa al di sotto di te stessa. Smetti di essere il tuo carnefice e cerca, con l'aiuto di chi ti è più vicino, di vincere l'ansia, che sembra essere diventata la tua padrona; nell’ansia sei, praticamente, come seduta su una sedia a dondolo: sei sempre in movimento, ma non avanzi di un passo.Trasforma le tue speranze in qualcosa di più "concreto" perchè la speranza è, certamente, una buona colazione, ma è, sicuramente, una pessima cena. Fa in modo che i rimpianti non sostituiscano i tuoi sogni, ai quali non devi rinunciare perchè "la rinuncia" è l'eroismo della mediocrità; non si tratta, dunque, di conservare il passato, ma di realizzare le sue speranze, allontanando da te lo sguardo degli altri che ti incolla al tuo destino. Nessuno arriva in paradiso con gli occhi asciutti. Dai che ce la fai...ciao e auguri.