E’ la prima estate che non sento l’esigenza di vacanza, di partire e di mollare tutto dimenticandomi dei problemi, questo perché per la prima volta sono convinta che i miei problemi mi seguirebbero anche in alaska.
Il mio ragazzo è fuori, tornerà fra pochi giorni e poi ripartirà. Sono contenta per lui che si sta divertendo e che sta portando avanti una passione che aveva dovuto soffocare, ma io qui, da sola, mi sento sola.
Sento il peso dei miei anni e dei miei fallimenti, del mio fallimento, perché non è che mi sia diretta verso molte cose. Non ho una passione, le scintille a volte nate dall’incontro con o dalla scoperta di qualcosa che mi piaceva sono sempre state soffocate da quello che di più importante c’era da fare e che non sono riuscita a fare, e questo è stato un profondo errore perché oggi quei fuochi avrebbero fatto di me qualcosa di meglio di quel che sono e mi avrebbero dato stimoli ed ambizioni.
Ma è andata diversamente, a volte per scelta a volta per cause esterne a me.
La situazione ad oggi è di una apatia atipica, non solo non ho mille interessi, non ne ho nemmeno più uno!
Non trovo più belle come prima le cose che mi piacevano, non leggo più e non mi curo più di me stessa, né nel corpo, né nell’anima.
Sono ingrassata, anzi ingrasso ogni giorno, i miei capelli sono disordinati perennemente, le unghie che tanto mi piaceva curare portano i residui dello smalto di diciassette giorni fa.
Così come la mia anima, abbandonata a se stesa.
Mi vergogno, ma probabilmente non abbastanza.
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