martedì 3 luglio 2007

Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

Da molto tempo ormai è tutto bloccato, parlo di sogni, aspirazioni e desideri. La cosa mi stupisce e nel contempo mi addolora non poco. Se i miei desideri di oggi sono gli stessi desideri che avevo a sedici, diciassette anni questo significa un paio di cose che con somma difficoltà devo ammettere, la prima, scontata e ovvia è che non sono riuscita a realizzarne nemmeno uno.

Beh ci può stare, non sono stata fortunatissima, ma per lo più posso dire che l’impegno messo per realizzarli non è stato il massimo e mi sono spesso lasciata incantare e fuorviare da desideri più piccoli ed effimeri che hanno preso il sopravvento.

Seconda considerazione. Non li ho adeguati all’avanzare della mia età che al contrario di quanto accade nella normalità ha diminuito la mia capacità di agire e di modificare, troppo grande per cambiare alcune situazioni me le devo tenere così come sono.

E’ frustrante nonché schiacciante, eppure non riesco ad avere nuovi desideri, sono quelli, i soliti, che mi svegliano la mattina, mi accompagnano durante il giorno e rigirano su e giù tra cuore, mente e stomaco purtroppo, che è quello che ne risente di più.

Qualche giorno fa una ragazza che conosco, di trentaquattro anni, con un bel bambino, mi ha detto che sta entrando in menopausa precoce, era seccata per gli scompensi ormonali che tale situazione le procurerà, ma per il resto non le importa, ha un bimbo e non ne vuole altri.

Un pensiero atroce ha dominato tutto il giorno la mia mente, io ho solo quattro anni meno di lei, se accadesse a me? Sarebbe il punto sulla mia vita, non potrei più formarmi una famiglia, che è il desiderio più grande che ho. E non potrei più farlo perché scadono i tempi. Sono in ritardo, in maledettissimo ritardo su tutto ed ho paura, tanta paura. Sono un’adolescente di trent’anni che vorrebbe ribellarsi a tutto ma che non ha abbastanza carattere per farlo, alla famiglia che mi fa sentire forte il dovere esaudire i desideri della famiglia per me, prima dei miei per me, alla società immaginaria che vive di regole che non riesco a sentire mie.

Ho il tipico desiderio di libertà degli adolescenti, di libertà di scegliere per me quello che voglio, che desidero veramente, di formarmi una mia scala di priorità e non riesco ancora ad accettare l’idea che probabilmente crescere significa accettare la prigionia perché vedo gente libera intorno a me, ma io non sono come loro.

Vorrei crescere, ma qui dentro è così difficile, condannata da me stessa e dalla mia scarsa forza di opposizione, dall’amore e dal folle desiderio di vivere per farmi amare dalle persone che amo, a non realizzare i miei sogni, ma a rincorrere quelli degli altri, che forse un giorno realizzerò. Almeno i loro.

Questa stupida parte di me ha soffocato ogni passione, ogni ambizione, ogni curiosità che fosse all’esterno di questa casa.

Non so come uscirne e mi sento una statua di pietra che aspetta che qualcuno la trasformi in carne, e mi sveglio ogni giorno con gli stessi desideri ma con lo stesso costante pensiero, devo dare fastidio il meno possibile, devo farli innamorare di me.

E fallisco, miseramente, ogni giorno, perché sono ormai così vuota che non possono innamorarsi di me….e non sono felice, non sento euforia o entusiasmo da così tanto tempo…..che non mi ricordo più.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

You write very well.