martedì 9 settembre 2008

10 Settembre 2008


Ha destato scalpore mondiale l'esperimento che si compirà domani 10 settembre al CERN di Ginevra: l'attivazione di un acceleratore di particelle - il più grande mai costruito - al fine di ricreare le condizioni degli istanti successivi al Big Bang. Pare che il rischio sia quello di generare un buco nero che nell'arco di 4 anni "risucchierebbe" la Terra. Personalmente mi chiedo se gli scienziati tutti i soldi impegnati in queste ricerche non avrebbero potuti investirli diversamente.


A tal proposito, esce il libro Black Hole (Mursia) di Angelo Paratico: "Se il mondo sta per finire non vi resta che leggere piu' rapidamente".

"Nel mio romanzo Black Hole - ha dichiarato Angelo Paratico - ho inventato un gruppo di fisici 'eretici' che cercano di contrastare il delirio di onnipotenza degli scienziati del Cern che con LHC giocano a fare Dio. Non mi stupisce che la storia sia diventata realtà e che la vicenda sia stata portata davanti ai tribunali, in Europa come negli Stati Uniti. Il tema del controllo sul lavoro dei fisici del Cern va posto, io ho cercato di sollecitare la curiosita' del pubblico con un romanzo, ben vengano adesso anche le azioni giudiziarie se non altro obbligheranno gli addetti ai lavori, italiani inclusi, che nel LHC hanno investito molto, a darci informazioni e rispondere ai dubbi" (fonte Adnkronos/Adnkronos Cultura).
L’istinto mi dice di non essere troppo preoccupata, sarà incoscienza o fatalismo?. Mi piacerebbe capire perché, invece, se ne sta parlando così tanto. Da quale guerra, genocidio, impiccio politico stanno cercando di distoglierci?

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