giovedì 31 gennaio 2008

La metamorfosi

Destandosi un mattino da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò tramutato, nel suo letto, in un enorme insetto. Se ne stava disteso sulla schiena, dura come una corazza, e per poco che alzasse la testa poteva vedersi il ventre abbrunito e convesso, solcato da nervature arcuate sul quale si reggeva a stento la coperta, ormai prossima a scivolare completamente a terra. Sotto i suoi occhi annaspavano impotenti le sue molte zampette, di una sottigliezza desolante se raffrontate alla sua corporatura abituale. “Che cosa mi è accaduto?”, si domandò. Non stava affatto sognando… (da La metamorfosi di Franz Kafka)


A volte mi schiaffeggerei le mani, la faccia e i pensieri perché non riesco ad essere colorata come vorrei, anche il mio blog è diventato tutto nero, più sobrio si, e probabilmente mi si addice più di quel rosa che volevo e che mi piacerebbe ancora ostentare. Mannaggia.

Così come è non va proprio. Sono arrivata a trent’anni in un battibaleno, così come tutti, sembra davvero che dopo i vent’anni si modifichi qualcosa nella percezione del tempo e delle cose.

Mi rivedo adolescente a sognare di diventare un medico, un avvocato, un magistrato, mi rivedo a volere diventare un pagliaccio, una commessa, una barista. Mi rivedo a fare discorsi strampalati di spicciolissima psicologia e mi ritrovo a non essere niente, niente di quello che volevo, ma nemmeno di quello che non volevo. Proprio niente, né donna di successo, né commessa, né pagliaccio, né magistrato, né mamma, né moglie, né donna, né bambina. Un ibrido, un di tutto un po’.

E intorno tutti mi dicono di prendere in mano la situazione, di prendere le redini della mia vita e di sbrigarmi a fare qualcosa per uscire da un limbo che non da nemmeno una sensazione piacevole, ma solo un odore malsano di infanzia morta e tornata a zombeggiare nella testa insieme a stupide canzoncine.

Vai Sara, è tutto un incoraggiamento ad andare e tutti baci e abbracci e affetto e amore dichiarati insieme al desiderio di volere il meglio per me.

In fondo il problema credo che sia nella scarsa personalità, nella mia piccola personalità che non sa imporre niente a me stessa e verso gli altri nemmeno ci prova, insicura e depressa, perennemente, buia, scura, nera.

Vi ho imbrogliati tutti, vi ho fatto credere che ero qualcuno, vi ho fatto credere che sarei diventata una meravigliosa farfalla tutta colorata, che vi avrei dato gioia nel guardarmi volare qua e là, che mi sarei posata solo sui fiori più belli. Vi ho fatto credere che non avrei avuto bisogno di nulla, che mi bastava la mia forza, che mi bastava la mia testa, che le mie gambe corte mi avrebbero portato lontano.

E invece no, non è andata così. Non sono andata da nessuna parte, sono rimasta qui, a piangermi addosso perché voi volevate una farfalla, credevate di avere una farfalla, ma io sono rimasta un vermicello e ho continuato a promettere di provare, perché essere farfalla piacerebbe anche a me.

E non sono nemmeno andata via a cercare un altro buco, un’altra tana, qui, qui a rodermi e promettere senza mantenere, mai mai mai, senza essere mai serena, mai felice, mai colorata, sempre nera.

Ma ora la trasformazione sta avvenendo, ora sto cambiando, da vermetto a scarafaggio, piano piano, piano piano.

Non so lottare, non so dire quel che voglio, sono schicciata e mi lascio schiacciare in continuazione da tutti.

E questo post fa schifo e ammorberà il mio blog, come al solito, ma tant’è che questa sono.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che dire? Non è un commento di sostegno il mio, tipo: dai che andrà meglio! Questo post potrei copiarlo così com'è ed inserirlo nel mio bloggo, leverei solo l'aspetto "farfallesco", a differenza tua nessuno ha mai pensato che io diventassi farfalla... Ciao.

ciaoegrazie ha detto...

ho letto la tua mail.. ora leggo il tuo blog.. mi sembra che tu abbia
una giornata no.. ma nonostante questo io credo tu sia già una
farfalla.. meravigliosa farfalla.. che vaghi quà e là, forte di te
stessa e delle tue capacità, allegra, solare, perennemente luminosa.
sai qual'è il problema.. che sei su un altro piano.. ti addormenti ogni
notte sognando di essere un piccolo verme e te ne convinci, e ciò ti
porta nello sconforto.. ti mette addosso un peso più grande della testa
nell'immagine, ti toglie la volontà, ti inasprisce a volte, e non ti
permette neppure di goderti le svolazzate in veste di farfalla che fai
ogni giorno.. una dottoressa che ho conosciuto un po' di tempo fa
direbbe che è carenza di sesso, ma io dico invece che porti troppa
zavorra addosso... esprimi i tuoi desideri, giungi al tuo successo,
volando sopra gli ostacoli incurante degli stessi.
cancella il verme che c'è in te e tira fuori tutto l'amore che sei
capace di offrire a questo mondo, senza alcuna zavorra potrai sorpassare
in leggerezza ciò che si frappone tra te e gli obiettivi, SENZA ALCUNA
ZAVORRA!

Anonimo ha detto...

Ma che bella sorpresa!!! Ma dico, mi hai fregato sul tempo, queste non sono cose che si fanno...IO dovevo inserire il postpresso(post depresso), IO dovevo fare il bloggero(blog nero), IO dovevo piangermi addosso, ammorbare e "cimentare" tutti quelli che mi conoscono, IO sono quella che questo mese (mentre tutti si divertono e mangiano zeppole fino ad avere tracce di sangue nel colesterolo che gli scorre nelle vene) compie gli anni, sempre di più e sempre troppi rispetto a quelli che vorrei avere, quelli giusti per potermi dare il tempo adatto a raggiungere gli obiettivi che ancora devo individuare, anzi se li individuo è peggio...almeno così ho ancora la scusa degli obiettivi da individuare, poi se li individuo che scusa trovo...Ad ogni modo Sara, in questo caso hai individuato molto prima di me lo "scassabloggo" per amici e parenti...COMPLIMENTI e ricordati che non sei la sola a galleggiare nel Limbo, quindi, trovati un materassino a righe che ti preparo il drink!