giovedì 28 giugno 2007

La sindrome di Pollyanna


In un libro che lessi da bambina la protagonista della storia faceva un particolare gioco, cercava il lato positivo in ogni situazione, anche la più spiacevole, un trucchetto semplice per sorridere sempre alla vita, semplice...insomma...in realtà a volte trovare il positivo richiede uno sforzo notevole, superiore a quello che servirebbe per superare il problema e allora magari non ne vale la pena.
Sto filosofeggiando molto spiccio, ridicolmente, quindi abbandono subito il concetto.
Questo largo preambolo per dirvi che il mio ragazzo è partito sabato scorso per un camposcuola con gli scout e mi manca.
Non è una tragedia stare una settimana separati, lo so, ma è una cosa che sta succedendo oggi dopo quasi tre anni di un rapporto molto simile alla simbiosi.
Prima voce la mattina, ultima la sera, primo pensiero la mattina, ultimo la sera.
Mi sono sentita un pò Pollyanna e ho voluto scovare un lato positivo, provare l'indipendenza e la "solitudine" dopo tanto tempo.
In realtà ho scoperto che respiro lo stesso, dormo lo stesso, mangio le solite enormi quantità di pasta, rido, scherzo, vado a lavorare e sono anche uscita con gli amici passando due splendide serate....Allora?
Allora mi manca tantissimo, lui e tutta la nostra normalità giornaliera, il suo squillo mattutino, Vinicio appena apro lo sportello della macchina, la sua aria perennemente imbronciata, i suoi 1000 impegni inconciliabili che con la bacchetta magica avuta in prestito da Harry Potter lui concilia, i suoi scatti nevrotici che in un nanosecondo si trasformano nella più infinita dolcezza.
E' partito e si è portato dietro tutti i colori del mondo....a che gli servivano? Poteva lasciarmene qualcuno!
E' partito, mi manca, ma tornerà presto...e io già sorrido.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

allora se leggiamo le prime righe ci sembra quasi scritto da una persona normale ma poi l'idea inevitabilmente cambia. non state bene. tutti e due.

Sarakey ha detto...

Gentile commentatore anonimo, permittimi di farti una osservazione, o meglio, delle domande per capire: ti dai del noi oppure sei capitato su questo blog in compagnia?
Quando parli/parlate delle prime righe ti/vi riferisci/ite al post o al blog nella sua interezza?
Perchè parli al plurale anche quando ti riferisci a me? Hai proprio un difetto grammaticale? Comunque l'unico autore di questo blog sono io. E sono una.
Ne deduco che la seconda persona di cui parli è il ragazzo che vedi nelle foto.Indagherei con curiosità sul tuo concetto di normale, per capire a cosa ti riferisci. La frase non state bene in effetti è abbastanza offensiva, ma dato che è postata da un anonimo si svuota completamente del suo significato.
Buona giornata.

Unknown ha detto...

finisco in questa pagina per caso e trovo una mia concittadina!!!davvero piccolo il mondo!
bel post comunque!anche per me la mia metà è il mio primo raggio di sole al mattino,e l'ultimo bagliore di luna alla sera.lascia perdere i commenti degli altri!è tutta invidia!ciao!!!
Fabio